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Chi era mio babbo

L`ho perduto a soli 14 anni e non ho avuto il tempo per sapere molto di lui. Per conoscerlo meglio ho dovuto sforzare la memoria, ricordare qualche frase detta da chi lo conobbe e cercare di capire dalle fotografie e dai pochi documenti che ho

Pisa[]

Arturo ventura

Arturo ventura

Angelica Bassano Ventura

Angelica Bassano Ventura

Luigi Ventura 1925

Luigi Ventura 1925

Era nato a Pisa il 17 gennaio 1900 figlio di Arturo Ventura , un bravo commerciate di tessuti con un negozio in Borgo Stretto e di Angelica Bassano nativa di Livorno. Nel suo certificate di nascita (al quale era stato aggiunto il 2 agosto del 1939: "di razza ebraica") ho letto che era nato al numero 23 del "Lung`arno Regio" di Pisa, un nome di lungarno che non esiste piu` e che nessuno mi ha saputo dire dov`era. Al suo nome Luigi era stato aggiunto il nome di Isacco, il nome di suo nonno. Sua madre mori` quando aveva solo due anni e quindi, insieme alle due sorelle maggiori Ida e Giulia l`aveva preso a cura Marietta Bertelli, la carissima "Tetta" che non lascio mai la famiglia Ventura.

So bene che han fatto di tutto per lui e per farlo studiare all`Universita` di Pisa dove si laureo` in chimica e farmaceutica.

Non fece a tempo per partecipare alla Guerra mondiale e forse per questo si iscrisse ai Fasci di Combattimento e partecipo` alla Marcia su Roma. Conoscendo le sue idee gli domandai una volta come mai si era unito a quel partito cosi` contrario al suo carattere e lui mi rispose sorridendo che era allora uno studente senza tante possibilita` e gli avevano offerto un viaggio in prima classe per Roma. Come avrebbe potuto rinunciare? Non ci credo . Credo che in quei giorni come molti italiani sperava che Mussolini avrebbe restituito l`ordine in quell`Italia cosi` malandata nel dopoguerra degli anni venti.

sionismo[]

Mio babbo e le sue idee sull`ebraismo ed il sionismo. Molto presto pero` il suo fascismo italiano divento` un nazionalismo ebraismo, un rafforzamento nei rispetti ai precetti religiosi ed anche sionismo. Era una corrente che anche nelle vicine Firenze e Livorno si era rinforzata in quegli anni fra` i giovani ebrei . Giorgio Roifer, venuto in Italia dalla Romania, era un suo grande amico. Era un uomo pieno di energie e divento` presto socio di Pardo Roques il"parnas" di Pisa , conosciuto per la sua influenza nella Comunita` ebraica e per i suoi legami con le autorita` della citta`. Insieme fondarono una riuscitissima societa` per l`importazione e lavorazione di legnami.

Inteligente e bravo conobbe e si sposo` con una cugina di mio babbo , Matilde Bassano e cosi` la loro amicizia divento` anche parentela.

Mi ricordo di amichevoli discussioni fra` loro , quando fu nostro ospite a Venezia, forse discutevano sulle idee sionistiche ma reviosionistiche di Giorgio, amico del leader Zeev Jabotinski, o come sarebbero potuti "salire" in Palestina, allora chiusa quasi ermeticamente dal Governo del Mandato inglese, sogno che non si avvero` per nessuno dei due. (In quei tempi nella "Palestina E.I."mandatoria, l`immigrazione era permessa solo ai "capitalisti", ai rabbini ed a una piccola quota di pionieri).

Puo` darsi anche che non avrebbe voluto allontanare troppo la nostra mamma dalla sua famiglia a Roma. Ben sapeva dei suoi fortissimo legame con sua madre e con i suoi fratelli che con la loro forte personalita` avevano a volte bisogno delle sue calde parole.

Ben Torah[]

Ho con me il libro "Taras Bulba", regalo di Giorgio al babbo con la dedica in ebraico: "Ricordo per l`eternita` al mio amico Ben Torah dal suo amico Zevi Roifer. 17.4.1925" con l`aggiuta della data ebraica.

Secondo mio babbo o forse era una idea del suo amico, il cognome Ben Torah sarebbe derivato da un antico nomignolo o cognome "Ben Torah" (figlio della legge ebraica - studioso) che in Spagna avrebbe preso una forma spagnola e divenuto Ventura.

Nel 1948, al primo censimento nel nuovo Stato ebraico decisi di adottare quell` antico cognome, pensando di unire una tradizione di famiglia ad un nome ebraico, adatto alla mia nuova Patria. Nei primi anni dell`indipendenza in Israele molti israeliani "ebrairizzarono" i loro cognomi.

Ebrei[]

Le idee dei miei genitori le potevo conoscere anche dai libri nella nostra libreria: un libro "Palestina" tutto fotografie della fiorente colonizzazione ebraica della quale conoscevo a memoria ogni particolare, i libri di Dante Lattes e Martin Buber, "La divina commedia", "Guerra e pace", "Valeurs permanents du judaisme" che ho ancora con me, i libri di poesia di mia madre e tanti e tanti altri che non ricordo .Era anche abbonato al giornale ebraico "Israel".

A casa nostra si osservavano molti dei precetti della religione ebraica che potevano convivere con la cultura e con imodi di vivere italiani.

Come molti ebrei nell`Europa occidentale la regola era: "Sii ebreo in casa ma italiano (tedesco o francese…) nella societa` e per le strade".

Quindi si mangiava “cascer” , secondo le regole della legge ebraica, si osservava il sabato, si andava al Tempio nei giorni festivi e di sabato se solo potevamo.

suoi piu` forti legami con amici erano con persone vicine a lui e a mamma con i loro pensieri: i rabbini Toaf a Venezia, Prato a Roma, Castelbolognesi e Berty Ekert a Milano.

Si possono conoscere i loro pensieri anche nella scelta dei nomi ebraici dei loro figli: Miriam, Saul, Daniele e Emanuele.

occupazion[]

Le attivita` e gli impieghi di mio babbo. Conosco poche persone dei suoi tempi, che hanno scelto nella loro vita occupazioni cosi` diverse fra` loro. Nei nostri giorni sembra una cosa naturale ma allora tempi, quando l`ideale era di trovare "un posto" sicuro, credo che mio babbo fosse un`eccezione.

Appena laureato comincio` a lavorare come chimico in una fabbrica di zucchero vicino a Bologna ma nel 1924 era gia` insegnante di chimica tecnologica nel “secondo Corso Aeronautico” dell`Accademia navale di Livorno e nel 1926 gia` insegnava all`Accademia di Civitavecchia.

Appena sposato con la sua nuova sposa fece una grande svolta: decise di metter su un`azienda . Costruiva apparecchi radio a galena (i nonni dei transistor moderni ) non so come li vendeva ma ricordo centinaia di blocchi di carta con la testata della sua ditta: “VENTURA” e montagne di scatole che erano il mio gioco preferito. Anche sentire le trasmissioni con le cuffie i quelle radio, abbastanza primitive ma nuovissime nel loro concetto, era uno dei miei passatempi.

Milano e Venezia[]

Credo che la sua azienda andasse bene, perche` dopo aver abitato in affitto in via Podgora 10 (dove nacque mia sorella Miriam) e in via Besana 1 (dove nacqui io) riusci` a comprare il nostro appartamento a Milano in via Morosini 31, dirimpetto all`appartamento della mia zia Ida e lsuo marito Giorgio Diena . Compro` anche una "Balilla" e con lei abbiamo fatti molti viaggi bei dintorni di Milano dei quali ancora mi ricordo.

Pero` nel 1934 ottenne un posto di capo direttore della Dogana di Venezia e quindi lasciando il nuovo appartamento e la "balilla" andammo ad abitare al Lido di Venezia. Avevamo un bell`appartamento e mio babbo aveva un buon lavoro. Poteva essere soddifatto.

Il 17 ottobre 1936, nacque il nostro fratello Daniele . Da allora al 1938 furono quelli i piu` bei giorni della nostra vita ma le correnti antisemite si andavano rafforzando e il periodico "La difesa della Razza" seminava odio in tutta l`Italia.


Roma[]

Non potrei dire in che data esatta ma babbo , stimato professionita e onorificato come "Cavaliere del Lavoro" vinse il concorso ed ebbe il posto di Direttore del Reparto chimico della Reale Zecca di Roma.

Nuovo lavoro quindi, e temporaneamente passammo all` appartamento di mia nonna in Via San Quintino 47 a Roma.

Era il suo sesto lavoro al quale era andato di sua propia scelta, ma non l`ultimo, perche` dopo essere stato licenziato per via delle leggi razziali, babbo trovo` lavoro in tre altre occupazioni, molto differenti dalle precedenti ma di quelle e` piu`opportuno scrivere raccontando la sua storia durante il periodo peggore delle Leggi Razziali in Italia.

Arriva la bufera: le Leggi Razziali[]

A San Vito di Cadore

A San Vito di Cadore

L`ultima fotografia di Elide prima del suo licenziamento e Daniele, il 15 agosto 1938

L`ultima fotografia di Elide prima del suo licenziamento e Daniele, il 15 agosto 1938

Eravamo in villeggiatura a San Vito di Cadore, quando fu pubblicato il Manifesto per la Difesa della Razza il 26 luglio 1938 e le Leggi Razziali furono pubblicate una dopo l`altra nei mesi successivi. Erano colpi tremendi pertutti noi, educati all`amore per la Patria e rispetto alle sue leggi.

Poi arrivaroro le disposizioni. La prima che ci colpi` era la proibizione di tenere donne di servizio in casa. Offendeva e umilava. Dovemmo licenziare Virginia, la donna che ci aiutava nei lavori domestici ed Elide la cara e sempre sorridente bambinaia di Daniele, che ci aveva insegnato le cantilene italiane o venete in uso anche oggi con i nostri nipoti : "Il cavallo del gradasso va` di passo, va di passo... Nanna ho`, nanna ho` questo figlio a chi lo do`…Manina bela, fatta a penela...”. , tutto il lavoro di casa colpiva soprattutto mamma. A volte diceva che avrebbe voluto adoprare due apparecchi per misurare quello che le succedeva: il “dolorifero” e lo “stanchimetro”. Il senso dell`umore la salvava dalla disperazione.

Babbo decise che da ora in poi si sarebbe mangiato "un piatto unico" e che tutti noi in turno avremmo sparecchiato e lavati i piatti.

Il peggio doveva ancora venire. Per ora il piu` grave fu il licenziamento di babbo dal suo impiego (senza diritto ad alcuna pensione) il 10.11.1938.

Parti` subito per Ginevra in Svizzera e dopo che trovo` una pensioncina dove abitare ed un lavoro, ci chiamo` con lui. Quattro mesi di speranze e di aria di liberta`, poi la delusione: babbo non ricevette il permesso di lavoro.

Ci dovemmo dividere: babbo ando` a Parigi per cercare una sistemazione e noi andammo in una triste villeggiatura a Le Piastre, vicino a Pistoia.

Babbo trovo` amici, fra` i quali il padre di Giorgio e Ada Algranati ed un impiego. Questa volta come ingegniere chimico, a capo del laboratorio della Societa` "Talbot-Darracq" che si occupava di industrie avionautiche. Era molto contento di poter fare cosi` nuove esperienze in un campo tecnico che non conosceva.

Abbiamo un ricordo dei suoi pensieri in quei giorni leggendo alcune lettere cha da Parigi aveva mandato a sua cugina Matilde Roifer che, vedova del suo povero amico Giorgio, per le dure e crudeli disposizioni per la Difesa della Razza, aveva anche perduta, la cittadinanza italiana insieme ai suoi tre figli e dopo moltissime difficolta`, era appena riuscita ad emigrare in Palestina.

Parigi[]

Il 22.06.1939, le scriveva da Parigi: “...ti assicuro che faccio il posibile per venire (in Palestina). Il mio caso e` stato g ia` presentato a Londra direttamente a Weizman da un amico personale, come chimico...speriamo bene, se non va questa, non so come potro` venire...E`propio vero che occorrono per vivere costa` 5000 sterline? Come posso mai raccapezzarle, io sono solo al primo scalino; spero se ne possa fare a meno. Se no, addio speranze di vita costa`!...Un cordale scialom tuo Luigi”

Il 20.07.1939 nuovamente scriveva che aveva intressato molte persone per raggiungerla in Palestina , che non aveva ottenuto ancora niente ma che aveva speranze di riuscire. Aggiungeva: “Vorrei che Nina (mia mamma) venisse in Francia per la fine di agosto, anche perche` a settembre o giu` di li dovrebbe nascere il quarto (figlio) e avrei piacere che veda la luce in un altro paese, (se non in Palestina) in un paese libero e che libero possa crescere...”

Stavamo per raggiungerlo ma scoppio` la guerra, si chiuse il confine e le truppe tedesche invasero la Francia.

Babbo, come tantissimi parigini abbandono` Parigi. Arrivo` in bicicletta a Bordeaux, poi a Nizza e con l`aiuto dei soldati italiani a Mentone, torno` in Italia.

Emanuele[]

Mamma e Emanuele a Viareggio
I fratelli Ventura a Livorno – ott

I fratelli Ventura a Livorno ott. 1940_giugno 1941

Cosi` conobbe il suo quarto figlio, Emanuele che era nato a Viareggio, il primo di ottobre 1939. Le scuole si riaprirono e noi passammo a Livorno dove c`era una Scuola Ebraica.

Mamma trovo` un`appartamento con una sola stanza o forse due, dove abitammo (mamma, nostra nonna che era venuta da Roma per aiutarla e noi quattro figli) fino alla fine dell`anno scolastico.

Passammo a Roma alla casa di via San Quintino di mia nonna, ma babbo cercando fra` le offerte di lavoro nei giornali, trovo` un nuovo lavoro (l`ottavo impiego) in Brianza, a Mariano Comense (come vent`anni prima: meglio vivere non a Roma e non a Pisa!).

torno Milano[]

Il padrone della fabbrica di gas per usi domestici, l`aveva preferito ad altri non solo per le sue esperienze ma anche perche` come ebreo era esente dal servizio militare. Per una volta le leggi razziali l`avevano aiutato!

Tornammo alla nostra casa di via Morosini e cominciammo a sperare che, finite la guerra, le cose andrebbero meglio. Comprammo perfino dei nuovi mobili.

Milano era stata gia` colpita da bombardamenti ma dal 24 ottobre del 1942 quando tutta Milano sembrava un incendio, chi poteva lasciare la citta` “sfollava” nei dintorni. Anche noi, dopo alcune settimane abbiamo lasciato il nostro appartamento e siamo andati ad abitare in un appartamentino della famiglia Cappellini a Mariano Comense. Ogni mattina Miriam ed io, andavamo con un treno delle Ferrovie Nord. alla Scuola ebraica di via Eupili a Milano e tornavamo nel pomeriggio.

Insieme a tanti milanesi abbiamo vissuto l`euforia del 25 luglio, anche se babbo era molto preuccupato e ci teneva a freno. Infatti dopo l`armistizio, la calata delle truppe tedesche e la fondazione del Governo Repubblicano Fascista la situazione peggioro` per tutti e per noi ancora di piu`.

Le retate e gli eccidi degli ebrei erano cominciati ma noi non ne sapevamo nulla. Quello che successe in quei giorni lo ho gia`scritto descrivendo la tragedia di mia madre e di mia nonna.

Svizzera[]

Aggiungo, perche` non l`avevo scritto raccontando i fatti accaduti a mia mamma, che prima di lasciare Milano per andare a Pisa , babbo cerco` di passare il confine con la Svizzera, come avevan fatto fra` gli altri mio zio Giorgio Diena e suo figlio Baruch. Si mise in contatto con una persona che avrebbe dovuto aiutarci. Pago` un anticipo e fisso` un appuntamento con lui in un bar vicino alla stazione di Domodossola. Il programma era che in primo tempo avrebbe passato il confine con me ed in un secondo sarebbe ritornato in Italia per passare il confine una seconda volta, prendendo con se Miriam, Daniele e il piccolo Emanuele.

Arrivammo all`appuntamento ma vedendo accanto al nostro contrabbandiere persone che gli sembravano sospette, andammo via. La paura era che malintenzionati prendessero il compenso pattuito e poi consegnassero ai militi al confine i fuggitivi, per guadagnare denaro o altri sinistri benefici, senza nessun pericolo.

Babbo decise che saremmo andati da soli nei boschi cercando di passare il confine. Dopo qualche chilometro una pattuglia della Milizia Confinaria ci fermo` e ci ordinarono di andare al loro Comando. In quel piccolo edificio in mezzo al bosco, il capitano comincio` a interrogarci. Non credo che avesse preso sul serio il racconto di mio babbo che facevamo una semplice passeggiata e che avevamo perduta la strada ma dopo un interrogatorio che mi sembro` lunghissimo, ci disse di tornare a Domodossola.

C`erano alcune possibilita`: poteva darsi che, anche se portava la divisa della Milizia confinaria fascista, in realta fosse un buon uomo commosso dalla fuga dei perseguitati ma un altra era che appena lasciata la stazione confinaria, ci avrebbe sparato alle spalle facendo rapporto che cercavamo di fuggire. Un ultima che fosse collegato con la Polizia e adoprandoci come esca, avrebbe voluto arrestare la rete dei contrabbandieri.

Quella improvvisa fortuna era sospetta. Non era solo, come avrebbe potuto lasciarci andare? Anche tutti i suoi militi eran d`accordo con lui per non consegnarci alla Polizia? Ad ogni modo mio padre fece un gesto spontaneo e diede il suo orologio d`oro al capitano per ringraziarlo. Non compro` la nostra liberta`, era un dono suggerito dal suo fiuto e dalla sua fiducia, dopo la sua decisione.

Comunque timorosi pero`, andammo via evitando sentieri e nascondendoci fra gli alberi e i cespugli . Babbo mi fece scappare con le istruzioni di raggiungere i miei fratelli e che se non fosse arrivato, dopo due o tre giorni tutti noi dovremmo partire per Pisa . Lui sarebbe rimasto a Domodossola. Se la Polizia l`avesse usato per catturare insieme a lui altri profughi, sacrificandosi ci avrebbe cosi` salvato. Dopo un`attesa interminabile, ritorno` da noi , fuggendo dai tanti agenti che pullavano in quella cittadina di frontiera. Eravamo nascosti ognuno in rifugi diversi e, finalmente tutti insieme, partimmo per Pisa, piu` vicina alle truppe alleate che con una lentezza incredibile venivano verso il nord Italia e dove sperava di trovare aiuto.

Il ritorno a Pisa.[]

Anche se deluso, perche` il potente “parnas” degli anni scorsi, Pardo Roques, non poteva offrirgli un qualsisi aiuto, trovo` l`appoggio di un amico di famiglia, Attilio Mennucci, che ci aiuto` a trovare un nascondiglio a Marina di Pisa.

Doveva anche trovare un`occupazione, perche` anche se il nostro peggiore pericolo era di essere scoperti e arrestati, il nostro bisogno quotidiano era di un tetto e di qual`cosa da mangiare.

Sfruttando la sua laurea di Dottore in Chimica e Farmaceutica, babbo riusci` ad ottenere l`incarico di fornire medicinali all`Ospedale di Santa Chiara e ad alcune farmacie di Pisa, come loro agente. Fu` il suo nono e molto diverso impiego, finito tragicamente, come gia` scrissi.

Furono i giorni nei quali i nostri rapporti furono al loro culmine. Si fidava di me affidandomi compiti di respnsabilita`, molto compiaciuto dall`idea che si poteva appoggiare a me , il suo figlio appena quattordicenne. Era anche sicuro che Miriam, sedicenne, sarebbe stata come una mamma con i suoi piccoli fratelli.

Peccato che in treno non si potesse parlare liberamente – troppe orecchie potevano sentire i nostri discorsi. Una frase pero` me la ricordo e la considero come il suo ultimo messaggio: “Non ti stancare e cerca sempre un modo di vita migliore, ma ringrazia la tua fortuna e sappi essere soddisfatto e contento di quella attuale”.

Quei viaggi non erano assolutamente un divertimento. I pericoli arrivavano da ogni parte: le Milizie fasciste, le Polizie, i Carabinieri e i tedeschi da una parte, gli attacchi aerei degli Alleati dall`altra. Ne abbiamo sfuggiti molti e di tutti i tipi.

Le lettere di mamma continuavano ad arrivare per mezzo di amici e noi le rispondevamo. Davano speranza ma i nostri timori erano gravi.

Era morto senza soffrire[]

Nel nostro decimo e forse piu` ma ultimo viaggio, ero rimasto a Milano per un`altro giorno per completare degli incarichi, mentre babbo doveva ritonare a Pisa urgentemente. Per via dei bombardamenti e dei danni alla rete ferroviaria, il treno si era bloccato a nord di Pietrasanta.

I passeggieri furono invitati a passare in alcuni pulman che li avrebbe portati a Pisa ma furono attaccati e mitragliati dalla R.A.F. che cercava di fermare ogni collegamento fra` il nord e il sud Italia. Babbo fu ferito alle gambe e alla mandibola.

Ci raccontarono che lui stesso rafforzava gli animi degli altri passeggieri, dicendo che non era stato ferito gravemente. Lo portarono all`Ospedale di Pietrasanta.

Per alcuni giorni la sua situzione sembrava migliorarsi e noi andavamo a trovarlo a turno in bicicletta. I suoi medici decisero che era possibile perfino trasportalo a Pisa ed io con l`ambulanza dell`Ospedale di Pisa andai per prenderlo. Non era nella sua stanza dove i materassi erano ripiegati senza lenzuoli. Ancora non avevo capito o non volevo capire. Un` embolo, compliazione della sua grave ferita, durante la notte era arrivato al cuore e l`aveva fermato, cosi` mi disse il Direttore dell`Ospedale che mi aveva invitato nel suo ufficio. Era morto senza soffrire, mi consolo`.

ritornai a Pisa[]

Come ritornai a Pisa neanche mi ricordo. Alla disperazione, la rabbia e il dolore, si aggiugeva la coscienza che eravamo rimasti soli, soli,soli... Come avrei potuto raccontarlo a Miriam, a Daniele, al piccolo Emanuele?

Scrivero` un altra volta come Miriam, con una fermezza d`animo da non credere, prese le redini della famiglia e fu degna dei suoi genitori con il suo eccezionale comportamento.

Avvicinandoci al Cimitero di Pietrasanta dove babbo stava per essere sepolto, il curato ci venne incontro dicendo che la Polizia aveva capito che eravamo ebrei. Era troppo pericoloso per noi avvicinarsi, potevamo essere riconosciuti e arrestati . Babbo fu sepolto vicino ad un altro Ventura in quello stesso Cimitero, di nascosto e solo.

Dopo piu` di un anno, zia Ida e i suoi cari lo fecero trasportare vicino al suo babbo e la sua famiglia al Cimitero Ebraico di Pisa. Ancora oggi si puo` leggere :

Mazeva a pisa

הכיתוב על המצבה בפיזה - עצמות אבא הובאו לקבורה בפיזה על-ידי גיסו, ג'יוג'ו דיינה ז"ל ובמו ברוך יבדל"א - נזכור אותם לעד על מעשה ה"חסד של אמת" שעשו


תרגום אוטומטי לעברית[]

(טעון שיפור)

מי היה אבא שלי[]

"איבדתי אותו שהייתי בן 14 ולא היה לי זמן ללמוד עליו הרבה. כדי להכיר אותו טוב יותר הייתי צריך להתאמץ הזיכרון שלך לזכור כמה מלים נאמרים מפי אלה שהכירו אותו ולנסות להבין על ידי התמונות וכמה מסמכים שאני

פיזה[]

Arturo ventura

Arturo ventura

Angelica Bassano Ventura

Angelica Bassano Ventura

Luigi Ventura 1925

Luigi Ventura 1925

הוא נולד בפיזה 17 בינואר, 1900 בניו של ארתורו ונטורה, רקמת נסחרות טובה עם חנות בורגו סטרטו ואנג'ליקה יליד בסאנו של ליבורנו. בשנת תעודת הלידה שלו (כדי שהיה הוסיף 2 באוגוסט 1939: "הגזע היהודי") קראתי שהוא נולד בבית מספר 23 של "Regio Lung`arno" של פיזה, שם שאינו קיים Lungarno יותר וכי אף אחד לא היה מסוגל להגיד לי dov`era. שמו היה לואיג'י התווסף שמו של יצחק, על שם סבו. Mori` אמו כשהיה בן שנתיים בלבד ולאחר מכן, יחד עם שתי אחיותיו הגדולות אידה וג'וליה l`aveva שנקטה מריאטה ברטלי, היחיד והמיוחד "טמבל" כי אף פעם לא לעזוב את משפחת ונטורה.       אני יודע שהם עשו הכול בשבילו ועבורו ללמוד all`Universita` פיזה שבו אתה laureo` כימיקלים ותרופות.   הוא לא עשה בזמן כדי להשתתף במלחמת העולם השנייה ואולי כי נרשם לגרור לחימה ו partecipo` במצעד על רומא. הידיעה רעיונותיו שאל אותו פעם למה הוא הצטרף למפלגה כאשר כה מנוגד לאופיו, והוא ענה בחיוך, כי היה אז סטודנט ללא אפשרות הרבה והציע לו נסיעה במחלקה ראשונה עבור רומא. איך הוא יכול לוותר? אני לא יודע. אני חושב בימים ההם כמו איטלקים רבים קיוו כי מוסוליני היה חוזר l`ordine ב quell`Italia כשכל כך עשרים שלאחר המלחמה עלובה.

ציונות[]

האבא שלי sull`ebraismo רעיונות הציונות שלו. `אבל מהר מאוד הפאשיזם האיטלקי שלה divento` לאומיות היהדות, מתחזק במובנים אל מצוות הדת ואפילו הציונות. זה היה זרם כי גם השכנה פירנצה ליבורנו התחזקה בשנים אלה fra` צעירים יהודים . ג'ורג'יו Roifer, הגיע לאיטליה מרומניה, היה ידיד גדול. הוא היה אדם מלא אנרגיה divento` בקרוב סוציו פרדו Roques את "פרנס" של פיזה, הידועה השפעתו בקהילה היהודית ועל קשריה עם הרשויות של העיר. יחד הם הקימו חברה מאוד מוצלחת עבור l`importazione ועיבוד עץ.

Inteligente טובה נפגשו sposo` עם בן דודו של אבי, מטילדה בסאנו כשכל כך divento` ידידותם אפילו קרבה.

אני זוכר דיונים ידידותי fra` אותם, כשזה היה אורחנו בוונציה, אולי לדון רעיונות ציוניים אבל reviosionistiche ג'ורג'יו, חבר של מנהיג זאב ז'בוטינסקי, או שניתן היה "עולה" ב פלסטין, אז כמעט הרמטית נסגר על ידי ממשלת המנדט אנגלית, החלום לא avvero` עבור כל אחד מהם. (בימים ההם "פלסטין א I." החובה, l`immigrazione הורש רק "בעלי הון", הרבנים; חלק קטן של החלוצים).

ייתכן מאוד שזה לא ייקח יותר מדי משם אמא שלנו למשפחתה ברומא. בן הידע של הקשר החזק שלו עם אמו ואחיו אשר עם האישיות החזקה שלהם היו לפעמים צריך דבריו החמים.

בן תורה[]

יש לי איתי את הספר "טאראס בולבה", ג'ורג'יו מתנה לאבא עם הקדשה עברית: ". אני זוכר עבור l`eternita` לחבר שלי בן תורה על ידי חבריו הצבי Roifer 17/04/1925" l`aggiuta עם התאריך העברי .

לדברי אבא שלי, או אולי זה היה רעיון של חבר שלו, שם המשפחה בן תורה יהיה נגזר הכינוי הישן או שם המשפחה "בן תורה" (בנו של ההלכה היהודית - חוקר) כי שספרד להתגבש ולהפוך ונטורה הספרדי.

בשנת 1948, במפקד הראשון במדינת היהודים החדשה החליטה לאמץ quell` משפחה עתיקה, חושב על שהצטרף מסורת המשפחה שם עברית, המותאם מולדתי החדשה. ברבים ישראלים "ebrairizzarono" dell`indipendenza מוקדם בישראל משפחתם.

יהודי[]

הרעיונות של ההורים שלי גם יכולים ללמוד מהספרים בספרייה שלנו: ספר "פלסטין" כל הצילומים של התישבות יהודית פורחת אשר ידעתי בעל פה כל פרט, בספרי דנטה Lattes ומרטין בובר, "הקומדיה האלוהית", " מלחמה ושלום "," JUDAISME permanents Valeurs du "עדיין יש לי איתי, ספרי שירה ידי אמי ועוד רבים אחרים שאינם זוכרים .הוא היה מנוי גם לעיתון היהודי" ישראל ".     בבית שלנו צפינו רבים של מצוות הדת היהודית שיכול להתמודד עם התרבות ועם דרכים לחיות האיטלקים.

בדומה ליהודים מערביים רב nell`Europa הכלל היה: "להיות יהודי בבית אבל איטלקי (גרמני או צרפתית ...) בחברה ברחובות."

אז אכלת "כשר", על פי הכללים של המשפט העברי, נצפתה ביום שבת, הוא הלך לבית המקדש בחגים ובשבתות אם רק שיכולנו.

חבריו היו יותר קשרים חזקים עם אנשים קרובים אליו אמא עם המחשבות שלהם: הרבנים Toaf בוונציה, פראטו ברומא, Castelbolognesi ו בטי במילאנו Ekert.

אתה ודאי יודע את מחשבותיהם אפילו בבחירת השמות העברים של ילדיהם: מרים, שאול, דניאל ו עמנואלה.

תעסוקה[]

הפעילויות והאבא שלי משתמש. אני מכיר כמה אנשים מיומו, שבחרו לעיסוקי החיים שלהם כאשר כל כך שונה fra` אותם. בימינו נראה דבר טבעי אבל אז פעמים כאשר l`ideale היה למצוא "מקום" בטוח, אני חושב שאבא שלי היה un`eccezione.

רק הוא סיים גדל לעבוד ככימאי בבית חרושת לסוכר ליד בולוניה, אך בשנת 1924 הוא כבר היה מורה לכימיה טכנולוגי "הקורס השני האווירונאוטיקה" dell`Accademia ליבורנו הצי ל -1926 כבר למד all`Accademia של Civitavecchia.

מיד לאחר נישואיו כלתו הטרייה עשתה את הפריצה הגדולה: הוא החליט לשים על un`azienda. בונת רדיו כדי Galena (הסבא והסבתא של טרנזיסטורים המודרני) לא יודעת איך הוא מכר אותם אבל אני זוכר מאות רפידות נייר עם ראש החברה שלו: "ונטורה" והרים של ארגזים שהיו המשחק האהוב עליי. גם לשמוע את השידורים עם אוזניות יותר מהרדיו, פרימיטיווי למדי אבל מאוד חדש הרעיון שלהם, זה היה אחד הבילויים שלי.

מילאנו - ונציה[]

אני מאמין כי החברה שלו היה בסדר, למה, אחרי שחי להשכרה באמצעות Podgora 10 (שבה נולד אחותי מרים) וויה Besana 1 (שם נולדתי) riusci` לקנות דירה שלנו בכתובת Via מורוסיני 31, all`appartamento ההפך דודתי אידה ובעלה ג'ורג'יו Diena lsuo . כמו כן הוא קנה "לוח זמנים" ואת עשינו טיולים רבים עם סביבתה היפה של מילאנו מתוכם אני עדיין זוכר.

`אבל בשנת 1934 הוא השיג תפקיד המנהל הראשי של מכס ונציה ולאחר מכן לעזוב את הדירה החדשה ואת" השולחן "ועבר לגור במלון לידו ונציה. היו לנו bell`appartamento ואבי לה עבודה טובה. זה יכול להיות מרוצה.

17 באוקטובר 1936, נולד אחינו דניאל. מאז 1938 הם היו אלה הימים היפים ביותר של החיים שלנו, אבל האנטישמיות הנוכחית היו להיות חזקו העת "ההגנה של המירוץ" היה זריעת שנאה ברחבי l`Italia.


<רוחבי גלריה = "230px" לגבהים = "250px" perrow = "3"> קובץ: הבית בויה מורוסיני 31 עד milano.jpg | הבית של ויה מורוסיני 31 במילאנו קובץ: ונטורה בתאם ב Lido di Venezia.jpg | ונטורה בתאם ב לידו קובץ: כתוצאה הדוג'ה מישל 6 - Venezia.jpg Lido di | כתוצאה הדוג'ה מישל 6 - לידו

</ גלריה>

רומא[]

לא יכולתי להגיד תאריך מדויק מה אבל אבא, professionita מוערך onorificato כמו "Cavaliere דל Lavoro" זכה בתחרות ולקח לתפקיד מנהל המחלקה לכימיה של המטבעה המלכותית של רומא.   ואז אני עובד שוב, והעברתי זמנית all` בדירה של הסבתא שלי Via San Quintino 47 ברומא.

זו הייתה העבודה השישית שלו כדי שהוא הלך בחירת Propia שלו, אבל לא l`ultimo, למה, אחרי שפוטר בגלל חוקי הגזע, עבודת trovo` האב בשלושה מקצועות אחרים, אבל מאוד שונה מקודמים הוא piu`opportuno לכתוב לספר את הסיפור שלו בתקופת peggore של חוקי הגזע באיטליה.

מגיע הסערה: חוקי הגזע[]

A San Vito di Cadore

A San Vito di Cadore

L`ultima fotografia di Elide prima del suo licenziamento e Daniele, il 15 agosto 1938

L`ultima fotografia di Elide prima del suo licenziamento e Daniele, il 15 agosto 1938

היינו בחופשה בסן ויטו די קדורה, כאשר פורסם המניפסט להגנת המירוץ 26 ביולי, 1938 חוקי הגזע שפורסמו בזו l`altra בחודשים הבאים. היריות היו עצומות pertutti לנו, משכילות all`amore למען המולד ולכבד את חוקיה.

ואז arrivaroro להוראות. הראשון colpi` כי חל איסור על שמירה המשרתת בבית. נעלב umilava. נאלצנו לפטר וירג'יניה, האישה שעזרה לנו בעבודות הבית ואיליה יקרות ותמיד מחייך המטפל של דניאל, שלמדה אותנו את המזמורים האיטלקים או ונציאניים בשימוש גם היום עם הנכדים שלנו: "הסוס של צעד הבריון va` , הולך צעד אחד ... סבתא ho`, ננה ho` הבן הזה מי do` ... מנינה בלה, עשה penela .... ", כל אמא עבודות הבית פגע במיוחד. לפעמים הוא אמר שהוא רוצה adoprare שני מכשירים למדידת מה מתרחש: "dolorifero" ואת תחושת dell`umore הציל אותה מייאוש "stanchimetro.".

אבא החליט כי מעתה ואילך הוא יאכל "בסיר אחד" וכי כל אחד מאיתנו בתורו פינינו ושטפה את הכלים.

הכי גרוע היה עדיין לבוא. לעת עתה, שהחמורה הייתה האב פוטר מעבודתו (ללא זכות כלשהי פנסיה) על 11/10/1938.

Parti` מיד לז'נבה בשוויץ ואחרי זה trovo` פנסיה קטנה לחיות עבודה, יש chiamo` איתו. ארבעה חודשים של תקווה וחופש באוויר, אז האכזבה: אבא לא לקבל אישור עבודה.

היינו צריכים לחלק: ando` אביו לפריז לחפש לאירוח ונכנסנו חג עצוב צלחות Le, ליד פיסטויה.

חברים trovo` סנטה, fra` אשר אביו של ג'ורג 'עדה Algranati ותעסוקה. הפעם כמהנדס כימי, ראש המעבדה של החברה "טלבוט-Darracq" שעסקה תעשיות avionautiche. הוא היה מאוד שמח להיות מסוגל לעשות כשכל כך חוויות חדשות בתחום טכני כי לא ידע.

אנחנו זוכרים את המחשבות באותם ימים על ידי קריאה כמה מכתבי צ'ה בפריז ששלח דודתה מטילדה Roifer כי אלמנתו של הידיד העני שלו ג'ורג ', עבור להוראות הקשות ואכזריות להגנת הגזע, אבד גם הוא את האזרחות האיטלקית יחד עם קשיים רבים שלושה ילדים ואחרי שלו, הוא הצליח רק להגר פלסטין.

פאריז[]

ביום 1939/06/22, הוא כתב מפאריס: "... אני מבטיח לך שאני possibile לבוא (ב פלסטין). במקרה שלי הוא גרם ia` הוצג בלונדון ישירות ויצמן ידי ידיד אישי, כמו חומר כימי ... טוב אני מקווה, אם זה לא הולך, לא יודע איך לבוא potro` ... E`propio נכון שאנחנו צריכים לחיות פאונד costa` 5000? איך אוכל אי פעם raccapezzarle, אני רק הצעד הראשון; אני מקווה שהם יכולים להסתדר בלי. אם לא, תוחלת החיים שלום costa`! ... א Scialom באקורדים לואיג'י שלך "

20/07/1939 מחדש כתב שאנשים רבים היו intressato להגיע לזה פלסטין, שלא מצאו כלום אבל שהוא מקווה להצליח. הוא הוסיף: "אני מאחל נינה (אמי) באה לצרפת בסוף אוגוסט, גם למה בספטמבר או מפתחות למטה מהם צריך להיוולד הרביעי (בנו) ואני רוצה לראות את האור במדינה אחרת, (אם לא פלסטין) במדינה חופשית ובחינם יכול לגדול ... "

אנחנו עומדים להגיע אליו אבל scoppio` המלחמה, סגרנו את הגבול ואת החיילים הגרמנים פלשו לצרפת.

אבא, כמו רבים הפריזאים abbandono` פריז. Arrivo` אופניים בבורדו, אז לניס ו l`aiuto של חיילים איטלקים ב מנטון, torno` באיטליה.

עמנואלה[]

Mamma e Emanuele a Viareggio

Mamma e Emanuele a Viareggio

I fratelli Ventura a Livorno – ott

I fratelli Ventura a Livorno ott. 1940_giugno 1941

כאשר כל כך נהנה הבן הרביעי שלה, עמנואלה, שנולד ב Viareggio, 1 באוקטובר 1939. בתי הספר נפתחו מחדש ובילינו בליבורנו שם c`era ספר יהודי.

אמא trovo` un`appartamento עם חדר אחד או אולי שניים, מגורינו (אמא, סבתא שלנו שבאו מרומא לעזור, ואנחנו ארבעה ילדים) עד סוף dell`anno הספר.   הלכנו לרומא לבית של סן קוונטין בגלל סבתא שלי, אבל אבא מחפש עבודה fra` מציע בעיתונים, trovo` עבודה חדשה (l`ottavo שימוש) ב Brianza, ב מריאנו Comense (כמו vent`anni לפני: טוב לחיות לא ברומא ולא בפיזה!).

== חזרה == מילאנו הבעלים של מפעל הגז לשימוש ביתי, העדיף l`aveva לאחרים לא רק מניסיונו, אלא גם בגלל כיהודי היה פטור משירות צבאי. לשם שינוי חוק גזע l`avevano עזר!   חזרנו לביתנו באמצעות מורוסיני והחל לקוות, סיים את המלחמה, המצב ישתפר. אפילו קנינו רהיטים חדשים.

כבר מילאנו נפגע בהפצצות, אבל מ -24 באוקטובר 1942, כאשר כל מילאנו נראה אש, מי שיכול לעזוב את השכונה "sfollava" העיר. גם אנחנו, אחרי כמה שבועות יצאנו מהדירה והלכנו לגור בדירה קטנה של המשפחה קפליני ב מריאנו Comense. בכל בוקר, מרים ואני, הלכנו עם רכבת של רכבת הצפון. הספר היהודי בויה Eupili במילאנו וחזר אחר הצהריים.

יחד עם ממילאנו רב חי l`euforia 25 ביולי למרות שהאבא היה מאוד preuccupato והחזיק אותנו לבדוק. למעשה, לאחר l`armistizio, הפלישה של הכוחות הגרמנים ואת יסודותיה של ממשלת הפשיסטית הרפובליקנית peggioro` המצב עבור כל ועבורנו אפילו יותר.

פשיטות ומעשה טבח של יהודים התחילו אבל לא ידענו כלום. מה שקרה באותם ימים כפי שאני gia`scritto המתאר את הטרגדיה של אמא שלי וסבתא שלי.

שוויץ[]

אני מוסיף, למה לא l`avevo בכתב מספרת על אירועי אמי, אשר לפני שעזב מילאנו ללכת פיזה, אבא cerco` לחצות את הגבול עם שווייץ, כפי שעשו האחרות fra` דודי Giorgio Diena ו בנו ברוך. הוא יצר קשר עם אדם שהיה אמור לעזור לנו. Pago` מקדמה ובהה בה פגישה איתו בבר ליד תחנת Domodossola. התוכנית היתה הפעם הראשונה שהוא חצה את הגבול איתי ותוך שנייה הוא יחזור לאיטליה לחצות את הגבול בשנית, נושאת איתה את מרים, דניאל ואת המעט עמנואלה.

All`appuntamento הגיע אבל רואה ליד המבריח שלנו שגילו חשדנות, המשיך. החשש היה כי תוקפים היו לוקחים דמים הסכימו ואז consegnassero לחיילים על נמלטי הגבול, כדי להרוויח תביעות כסף או טובות הנאה אחרת, בלי שום סכנה.

אבא החליט כי היינו הולכים לבד ביער שניסה לחצות את הגבול. אחרי כמה קילומטרים של המיליציה מג"ב עצר אותנו והורו לנו ללכת על שליטתם. בבניין קטן ביער, הקפטן גדל לשאול את עצמנו. אני לא חושב שהוא לקח ברצינות את הסיפור של האבא שלי שעשה הליכה פשוטה, ואנחנו אבדנו את הדרך, אבל אחרי חקירה כי sembro` לי הרבה זמן, הוא אמר לנו לחזור Domodossola.

C`erano כמה אפשרויות: הוא יכול להיות, אם כי לבש את המדים של גבול המיליציה הפשיסטית, במציאות הוא היה איש טוב מתרגש הטיסה של נרדפים נוספים היה פשוט עזוב את תחנת הגבול, הוא יירה לנו בדו"ח בחזרה עושה שאנחנו מנסים לברוח. אחד אחרון היה קשור למשטרת adoprandoci כפיתיון, הוא רצה לעצור את רשת המבריחים.

הון פתאומי זה היה חשוד. זה לא היה רק, איך הוא יכול לתת לנו ללכת? כל חייליו היו d`accordo איתו לא למסור למשטרה? עם זאת האב עשה תנועה ספונטנית ונתן קפטן שעון d`oro שלו להודות לו. לא קנינו חירותנו, הייתה מתנת המאפה והצעתי את ביטחונו, לאחר החלטתו.

אם עדיין מפוחד, ונסענו הימנעות שבילים מסתתרים בין העצים והשיחים . אבא גרם לי לברוח עם הוראות להגיע אחיי, וכי היה זה לא הגיע, אחרי יומיים או שלושה וכולנו צריכים לצאת פיזה. הוא היה נשאר Domodossola. אם משטרת l`avesse נהגה לתפוס איתו פליטים אחרים, להקריב כאשר אז הוא הציל אותנו. לאחר un`attesa אינסופית, ritorno` על ידינו, בורח מן סוכנים רבים כי pullavano באותה עיר הגבול. אנחנו הוסתרנו במקלטים שונים כל ולבסוף הכילו ביחד, יצאנו פיזה, יותר קרוב צבאות בעלות הברית עם איטיות מדהימה היו המצפון איטליה שם הוא מקווה למצוא עזרה.

החזרה פיזה.[]

למרות מאוכזב, מאז החזק שלך "פרנס" של השנים האחרונות, פרדו Roques, לא יכלה להציע לו עזרה qualsisi, trovo` l`appoggio של ידיד המשפחה, אטיליו Mennucc, יש aiuto` למצוא מקום מסתור di מרינה פיזה.

כמו כן, עליו למצוא un`occupazione, למה גם אם הסכנה הקשה ביותר שלנו הייתה שיתגלה ועוצרים, היומיום שלנו היה צריך זה גג qual`cosa לאכול.

באמצעות תואר דוקטור לכימיה ורוקח, אבא riusci` לקבל l`incarico לספק תרופות all`Ospedale של סנטה קיארה פיזה ובתי מרקחת מסוימת, כסוכן שלהם. Fu` השימוש תשיעית מאוד שונה שלו, באופן טרגי זה נגמר, כפי שכבר כתב.

היו ימים שבהם היו היחסים בינינו בעיצומן. הוא בטח בי להפקיד משימות respnsabilita`, dall`idea מאוד מרוצה כי אתה יכול להישען עלי, בנו רק ארבע עשרה. הוא היה גם בטוח שמרים, שש עשר, היו כמו אמא עם אחיה הקטן.

חבל כי הרכבת לא יכלה לדבר בחופשיות - מדי לאוזניים רבות יכולות לשמוע את השיחות שלנו. ביטוי `אבל אני זוכר את זה, ורואים את זה כמו ההודעה האחרונה שלו:" האם לא צמיג ותמיד מחפש דרך חיים טובה יותר, אבל תודה המזל שלך ולדעת להיות מרוצים ומאושרים עם הנוכחי ".

מסעות אלה היו בהחלט לא כיף. הסכנות הגיעו מכל הכיוונים: המיליציה הפשיסטית, המשטרה, Carabinieri והגרמנים מחד גיסא, ההפצצות האוויריות של בעלות הברית dall`altra. אנחנו נמלטנו רבים מכל הסוגים.

המכתבים של האמא המשיכו להגיע דרך חברים ואנחנו ענינו. הם נתנו תקווה, אבל חששותינו היו רציניים.

נפטר ללא סבל[]

במסע העשירי שלנו ( ממילאנו לפיזה עם מטען תרופות שהיה מיוGד למוסדות הרפואיים בעיר) ואולי יותר אבל המסע האחרון, נשארתי במילאנו ליום נוסף להשלים משימות, תוך שאבא חזר לפיזה בדחיפות. בגלל ההפצצות נזק רשת מסילות הרכבת נחסמה מצפון לעיר Pietrasanta.
הנוסעים עלו לאוטובוס שיסייע אותם פיזה, אך הם הותקפו ופל על ידי R.A.F.(חיל האויר הבריטי) שניסו להפסיק את קשרי התחבורה בין איטליה הצפונית (הכבושה על ידם) והדרומית (שכבר שוחררה). האב נפצע ברגליים והלסת.
הם אמרו לנו שהוא חיזק את רוחם של הנוסעים האחרים, אומר שזה לא נפצע קשה. הם לקחו אותו לבית חולים ב-Pietrasanta.
במשך כמה ימים מהפציעה שלו נראת היה שחל שיפור במצבו. נסעתי לראות אותו באופניים מפיזה. רופאיו החליט שזה אפשרי אפילו להסיע אותו לבית החולים בפיזה. הלכתי לקחת אותו זה לא היה בחדרו , המזרנים והסדינים קופלו . אני עדיין לא מבין או לא רוצה להבין. קרה "לחסיף", compliazione לפציעה החמורה שלו, במהלך הלילה הגיע ללב וגרם למותו. מנהל בית החולים הזמין אותי למשרדו. ואמר לי שהוא נפטר ללא סבל.
כשחזרתי אל פיזה אפילו אני זוכר. כדי ייאוש, כעס וכאב, בתודעה כי נותרנו לבד, לבד, לבד ...
איך יכולתי לומר לו מרים, דניאל, כדי מעט עמנואלה?
מרים, עם בתקיפות שלא ייאמן, לקחה את המושכות של המשפחה והיה ראוי הוריו עם ההתנהגות החריגה שלו.
מתקרב הקברים של Pietrasanta שבו האבא היה עומד להיקבר, הכומר הגיע אלינו ואמר כי המשטרה הבינה שאנחנו יהודים. זה היה מסוכן מדי עבורנו להתקרב, נוכל תוכר ועצור. סנטה נקבר לצד אחר ונטורה באותו בית קברות, בסתר לבד.
לאחר יותר משנה, דודה אידה ואהובים לה שהם לשאת קרוב לאביו ומשפחתו לבית הקברות היהודי של פיזה.
גם היום אתה יכול לקרוא:

Mazeva a pisa

הכיתוב על המצבה בפיזה - עצמות אבא הובאו לקבורה בפיזה על-ידי גיסו, ג'יוג'ו דיינה ז"ל ובמו ברוך יבדל"א - נזכור אותם לעד על מעשה ה "חסד של אמת" שעשה


 

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