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מדינות רבות קבעו "יום הזיכרון לשואה". באיטליה נקבע יום 27 בינואר ליום הזכרון. במועד זה בשנת 1945, שוחרר מחנה המוות אושוויץ. ואכן, יהודים אחרים, על איטליה ואירופה, נהרגו בשבועות שלאחר מכן. אבל התאריך של שחרור מחנה זה היה נחשב מתאים יותר מאחרים כדי לסמל את השואה ואת סופו.

בחירה דומים שנעשו בארצות אחרות רבות כי יש לנכון לבחור תאריך משותף לכל אירופה, ולא התאריך של חשיבות לאומית בלבד.

Molti Stati hanno istituito un "giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato al 27 gennaio, data in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri ebrei, d’Italia e d’Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della liberazione di quel campo è stata giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine. Scelta analoga hanno compiuto numerosi altri paesi che hanno ritenuto opportuno optare per una data comune a tutta l’Europa piuttosto che per una data di rilievo solo nazionale.

החוק האיטלקי[]

קביעת יום הזיכרון לההשמדה והרדיפה של העם היהודי ואת האסירים הפוליטיים והצבאיים איטלקית במחנות הנאצים.

סעיף 1. : הרפובליקה האיטלקית מזהה את היום 27 ינואר, התאריך של השערים של אושוויץ, "יום הזיכרון לשואה ולגבורה" כדי לזכור את השואה (השואה של היהודים), חוקי הגזע, הרדיפות איטלקית של אזרחים יהודים, איטלקים שסבל גירוש, מאסר, מוות, אפילו אלה עם השדות של הפלגים השונים, יש להבדיל את פרויקט ההשמדה, וכן בסיכון של חייהם הם להציל חיי יותר מוגן הנרדפים.

סעיף 2.: במהלך "יום הזיכרון" בסעיף 1, מאורגן טקסים, פעילויות, פגישות משותפות רגעים של הקריינות של העובדות השתקפות, במיוחד בבתי הספר בכל הרמות, על מה שקרה לעם יהודית איטלקית אסירים פוליטיים וצבאיים במחנות הנאצים כדי לשמר את העתיד של איטליה הזיכרון של תקופה טראגית כהה ההיסטוריה במדינה שלנו באירופה, כי אירועים כאלה לא יכול לקרות שוב. "


Quale è la Legge che stabilisce il Giorno della Memoria in Italia? La Legge che stabilisce il “Giorno della Memoria” è la Legge 20 luglio 2000, n. 211, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000 nella quale si legge: “Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti Art. 1. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Art. 2. 1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.


ערכו של הזכרון[]

מאת:Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane


(תרגום אוטומטי - המקור להלן) האזהרה אינה מספיקה ליום אחד - זה סיפור של יהודי איטליה ייחודי. ראשית כי זה היסטוריה עתיקה מאוד, אלפי שנים, שראשיתה בימי הרפובליקה הרומית העתיקה. אבל זה גם סיפור ייחודי עבור התוצאות של התרבותית והדתית שהפיק ברחבי אירופה. מקורות רחוק של הנוכחות היהודית בארץ מראים כי איטליה מעולם לא נתפס על ידי היהודים כארץ של המעבר שלנו, לעומת זאת מאז ומתמיד נחשב אדמות השייכות ואינטגרציה. זה היה וזה היום.

יום הזיכרון, ברוח החוק אשר הקים את היום הזה, לא רק חייב להיות אירוע הנצחה, אלא גם ומעל לכל אירוע תרבותי וחינוכי זה שווה כאזהרה לדורות הבאים כי הם לעולם לא יקרה שוב כי איטליה, בסתירה ישירה עם מסורת של חירות האדם, יהפוך, כפי שקרה 1938-1945, ב הרודף מצב של אותם ילדים משלו אשר בגבורה, בנאמנות, במסירות אנוכיות היה לשפוך דם שלהם בשני מלחמות העצמאות מלחמת העולם הראשונה.

החוקים של 1938 היו למעשה פלילי, תוך הפרה של זכויות היסוד של חופש המצפון והמחשבה, אשר מושפל ונרדף מיעוט אזרחי, תרבותי מחויבת חוק מדינה שומרת חוק. זה היה מעשה קיצוני של אי צדק ופחדנות. חגיגת יום הזיכרון עכשיו, שנה אחרי שנה, קבועה עבור איטלקים רבים, ובעיקר עבור האיטלקים צעירים רבים, שרוצים להבין, לזכור להבטיח עתיד טוב יותר לאנושות ו למדינה שלנו. רגעים של חגיגה ו השתקפות, שאורגנה על ידי איטליה הן אינספור. אבל על ידי השתתפות באירועים יהודיים כדי לחגוג את הרגע הזה חשוב של השתקפות, מעלה כמה שאלות על אשר, שנה אחרי שנה אנחנו ממשיכים הפנים. ראשית, ברור, אנחנו לא שחקנים או גיבורי אירועים דרמטיים שהובילו ניסיון ההשמדה של העם היהודי ואת הסבל שנגרם עצום למיליוני בני אדם. היהודים היו די היעד שבו מיקד את הזעם ההרסניות של רצח העם ואת ההכחשה של ערכים אנושיים.

החובה שלנו להעיד, ולכן, עדיין לא ברור. אבל אנחנו גם מס בולים לשאלה את משמעות המושג של זיכרון יכול לשחק באור של המסורת היהודית. רבים טענו כי הזהות היהודית, מביא איתו תחושה של זמן לגמרי מקורי. על פי השקפה זו, לא מתכוון לזכור ולהנציח. זה אומר להחיות. Tion להעברה בחיינו כי כבר חוויה חדשה, והוא חי. החגיגות, למעשה, כל שנה חולף הם לגרום לנו להרגיש יותר רחוק התרחשות שאנחנו רוצים לזכור. זיכרון המאכילה על ניסיון חיים נוטה לדהות. מה שאנחנו הוא תוהה כיצד תוכל לסייע בידי היהודים כדי להפוך את היום הזה לא רק הנצחה, לא תביעה קורבנות אבל תזכורת מתמדת וכל הרדיפה נגד כל עלבון לכבוד האדם. זו שאלה עם אין תשובות פשוטות, אבל אני חושב שזה איתות בכיוון הנכון אתה יכול להציע זה פשוט להמשיך להיות עצמנו, להציע לחברה שאנו חיים את הערכים שלנו. אנחנו מיעוט קטן חיים בחברה יותר ויותר בעייתי ומסובך. אבל אנחנו טוענים המקום שלנו התרומה שלנו לבניית חברה אזרחית. אם אנחנו יכולים לשמור בחיים האידיאלים שלנו, כולל חגיגת יום הזיכרון ישוחרר מן המגבלות של יום לקבל במורשת שלנו החיים חי עם הכאב, עם תקווה והתרגשות

Per il monito non basta un giorno[]

Quella degli ebrei italiani è una vicenda unica nel suo genere. Innanzi tutto perché è una storia antichissima, plurimillenaria, che risale ai tempi dell'antica Roma repubblicana. Ma è una storia unica anche per le conseguenze culturali e religiose che ha prodotto nell'intera Europa. Le lontane origini della presenza ebraica nel nostro Paese dimostrano che l'Italia non è stata mai vista dagli ebrei come una terra di passaggio, al contrario è sempre stata considerata terra di appartenenza e di integrazione. Tale è stata e tale è ancora oggi. Il Giorno della Memoria, secondo lo spirito della legge che ha istituito questa giornata, non deve essere solo un evento commemorativo, ma anche e soprattutto un evento culturale e didattico che valga come monito alle fùture generazioni perché mai più si ripeta che l'Italia, in aperta contraddizione con le sue tradizioni di libertà e di umanità, si trasformi, come è avvenuto dal 1938 al 1945, in uno Stato persecutore di quei suoi stessi figli che coraggiosamente, lealmente, con dedizione e con altruismo avevano versato il proprio sangue sia nelle guerre d'Indipendenza che nel Primo conflitto mondiale. LE LEGGI del 1938 furono un atto criminale in violazione dei diritti fondamentali di libertà di coscienza e di pensiero, che umiliò e perseguitò una minoranza civile, culturalmente impegnata e rispettosa delle leggi dello Stato. Fu un estremo atto di ingiustizia e di viltà. La celebrazione del Giorno della Memoria costituisce ormai, anno dopo anno, un appuntamento fisso per molti italiani, e soprattutto per molti giovani italiani, che vogliono comprendere, ricordare e garantire un fùturo migliore all'umanità e al nostro Paese. I MOMENTI di celebrazione e di riflessione organizzati attraverso l'Italia sono innumerevoli. Ma proprio la partecipazione da parte ebraica a manifestazioni indette per la celebrazione di questo importante momento di riflessione, suscita alcuni interrogativi su cui, anno dopo anno continuiamo, a confrontarci. Da un lato, ovviamente, non siamo stati noi gli attori o i protagonisti dei drammatici fatti che portarono al tentativo di sterminio del popolo ebraico e inflissero sofferenze indescrivibili a milioni di esseri umani. Gli ebrei fùrono semmai il bersaglio su cui si è concentrata la fùria distruttrice del genocidio e della negazione dei valori umani. IL NOSTRO dovere di testimoniare, di conseguenza, resta chiaro. Ma abbiamo contemporaneamente anche il dovere di interrogarci sul significato che il concetto stesso di memoria può rivestire alla luce della tradizione ebraica. Molti hanno affermato che l'identità ebraica porta con sé una percezione del tempo del tutto originale. Secondo questa concezione, ricordare non significa commemorare. Significa piuttosto rivivere. Ripor tare nella nostra vita quello che è stato e farne un'esperienza nuovamente vissuta. Le commemorazioni, infatti, ogni anno che passa ci fanno sentire più lontani dall'avvenimento che vogliamo ricordare. La memoria che non si alimenta di esperienza viva tende a sbiadire. Quello che ci domandiamo è come sia possibile contribuire da parte ebraica a rendere questa giornata non una semplice commemorazione, non una rivendicazione vittimistica, ma un monito perenne contro ogni persecuzione e ogni offesa alla dignità umana. Si tratta di una domanda cui non è facile trovare risposta, ma credo che un segnale nella direzione giusta sia possibile offrirlo semplicemente continuando a essere noi stessi, a offrire alla società che ci circonda i nostri valori. Siamo una piccolissima minoranza che vive nell'ambito di una società sempre più problematica e complicata. Ma rivendichiamo il nostro posto e il nostro contributo alla costruzione della società civile. Se riusciremo a tenere in vita i nostri ideali, anche il Giorno della memoria uscirà dai confini della celebrazione per entrare quotidianamente nel nostro patrimonio di vita vissuta con dolore, con speranza e con emozione

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